Un breve video pensato per raccontare e promuovere l’attività della cooperativa L’Albero attraverso uno sguardo autentico e rispettoso, mettendo in primo piano chi ogni giorno lavora sul territorio: Rele e il suo gregge. Un racconto semplice, diretto, nato quasi per caso, che in pochi minuti restituisce il valore umano e ambientale del progetto S.H.A.R.A.
Il progetto nasce con l’obiettivo di promuovere l’attività della cooperativa L’Albero, impegnata nella gestione del territorio attraverso il pascolo controllato di pecore, capre e asini.
Piuttosto che concentrarsi sugli aspetti teorici o istituzionali, la scelta è stata quella di raccontare il progetto partendo da chi lo vive quotidianamente, mostrando il lavoro sul campo e il legame diretto con gli animali e il paesaggio.
Un approccio discreto
Inizialmente l’idea era quella di realizzare solo alcune fotografie. Rele non è una persona abituata alle telecamere e l’intenzione era evitare qualsiasi situazione forzata o imbarazzante.
Dopo una prima chiacchierata informale, però, il clima si è sciolto in modo naturale e Rele si è resa disponibile a raccontare la sua esperienza a parole, senza copioni o domande rigide.
Tempo limitato, contenuto autentico
Avevamo meno di 40 minuti a disposizione per:
microfonare,
rompere il ghiaccio,
trovare un ritmo di conversazione naturale,
e costruire un racconto coerente.
Nonostante i tempi stretti, ne è nato un video di circa due minuti che riesce a trasmettere con semplicità passione, difficoltà e valore di questo lavoro. Un risultato che dimostra come, anche con risorse e tempi limitati, sia possibile creare contenuti efficaci se si lascia spazio alla spontaneità.
Le immagini
Le riprese di supporto con drone (B-roll) sono state realizzate in un secondo momento. Questo ha permesso di lavorare con maggiore calma sulle immagini del territorio, integrandole al racconto senza interferire con il momento dell’intervista.
Il risultato
Un video breve, essenziale e umano, pensato per la comunicazione del progetto S.H.A.R.A., che mette al centro le persone e il loro lavoro, senza artifici o costruzioni forzate.
Un esempio di come la comunicazione possa nascere dall’ascolto e dall’adattamento al contesto, più che da una pianificazione rigida.
Il video finale è stato sottotitolato in italiano, inglese e tedesco, una scelta pensata per migliorare l’accessibilità del contenuto e ampliarne la fruizione anche a un pubblico internazionale.
Sul territorio del Garda e delle aree limitrofe è infatti significativa la presenza di visitatori e potenziali clienti di lingua tedesca, per i quali una comunicazione chiara e diretta rappresenta un valore aggiunto concreto.